«Colui che discese è lo stesso che anche ascese» (Ef 4,10)

Ci sono momenti particolari nella vita nei quali ci si sente a terra, sconfitti, delusi, amareggiati... In altri momenti ci sembra di toccare il cielo con un dito. Siamo sempre noi pur nel variare delle situazioni.

Anche Gesù rimane lo stesso, sia quando scende tra gli uomini sia quando sale alla gloria del Padre. Anzi, proprio nel momento di maggiore abbassamento rivela la gloria di Dio che dona se stesso all’umanità.

Il paragone può calzare anche per coloro che l’Associazione Universale aiuta: persone fragili, persone in difficoltà economiche, persone con disagi psicofisici, persone dietro le sbarre... Chi è a terra può rialzarsi e ritrovare la dignità che gli spetta. A tutti è necessario dare una seconda possibilità.

La risurrezione di Gesù è la dimostrazione che il male, la sofferenza, la violenza e perfino la morte non sono la fine di ogni speranza.

Noi cristiani dobbiamo continuare a mantenerla viva aiutando le persone a ritrovare la propria dignità personale, a rialzarsi dall’abbassamento e puntare lo sguardo verso l’alto. Vale per i fratelli e le sorelle della Palestina, dell’Ucraina, del Sud Sudan... e per tutti coloro che sono allo stremo.

L’augurio pasquale risuoni anche quest’anno come inno di rinascita per questo mondo!